Parlare in pubblico: L’arte della conversazione

Parlare in pubblico: L’arte della conversazione

Migliorare l’arte della conversazione fa parte della serie di articoli Come parlare in pubblico, presente in questo blog. Fatta la premessa d’obbligo, cominciamo.

Arte della conversazione? Che è?

Non si tratta di diplomazia, né di qualcosa di ampolloso. Fatto sta che per alcuni, conversare sembra proprio facile, mentre per te? Magari le idee sono tutte in testa, ma quando è il momento di parlare ti assale il disagio. Che dire poi se devi parlare con qualcuno che non conosci? Dio ce ne scampi.

Per riuscire a parlare in pubblico in modo sciolto, esercitiamoci ogni giorno migliorando il nostro modo di conversare. È una semplice attività che ci può permettere di acquistare sicurezza e scorrevolezza. Conversando con persone amiche possiamo acquistare familiarità e prepararci per vincere il disagio di parlare con gli sconosciuti.

Essere estroversi significa saper conversare? Non è detto, perché un estroverso potrebbe avere la tendenza di monopolizzare la conversazione e di non saper ascoltare gli altri, quando si esprimono. Partiamo dall’idea che tutti possiamo migliorare il nostro modo di conversare.

Interessiamoci degli altri

Di cosa parlo? Come inizio? Sarò capace di sostenere un argomento? Se parliamo delle cose che interessano gli altri, l’argomento verrà fuori da solo. Non ci interessa aver ragione, o avere l’ultima parola su un argomento, piuttosto pensiamo a capire chi ci sta di fronte, impariamo ad ascoltare e a fare domande. Ascoltare è la base della conversazione, perché ci aiuterà a porre domande che ci aiutino nel continuare a conversare.

Ascoltare è la base della conversazione.

Abbi qualcosa di utile e positivo da dire

Parlare di frivolezze, gossip e quant’altro, può essere interessante, per due minuti, ma non di più. Se parliamo di qualcosa di realmente interessante, il nostro interlocutore avrà voglia di ascoltarci. Evitiamo informazioni trite e ritrite, il sentito dire o le informazioni incomplete che possono essere fuorvianti. Concentriamoci su fatti, su cose reali. Accertiamoci di esprimere un’informazione in modo esaustivo e usiamo sempre un tono positivo. Tutti questi aspetti favoriranno la conversazione.

Esercitiamoci in famiglia

Abituiamoci a conversare tenendo conto dei due punti appena citati, tutti i giorni. Partiamo dalla nostra famiglia, dalle persone che ci stanno più vicino. Facciamo sì che il conversare in modo amabile diventi una consuetudine, il vestito di tutti i giorni e non quello della domenica.

Conversare con un estraneo

Cosa può aiutarci a migliorare sotto questo aspetto? Mi ricordo di quanto ero timido quand’ero un ragazzo. Avevo paura perfino di parlare con l’autista dell’autobus per chiedere informazioni sulla fermata, e più di una volta mi è successo di scendere alla fermata sbagliata. Quanta paura di parlare con persone che non conoscevo! Cosa possiamo fare per porre le buone basi per una conversazione con un estraneo? Proviamo con un bel sorriso e un saluto amichevole. Basta veramente poco.

Portare avanti la conversazione

Partiamo dal presupposto che è inutile stiracchiare una conversazione quando ha raggiunto il suo scopo. Correremo il rischio di passare per pesanti, prolissi e tediosi. Siamo desti a cogliere qualsiasi segno para verbale del nostro interlocutore, per capire se è il caso di fermarci. Per esempio, guarda l’orologio, o si guarda attorno? È distratto? Dove puntano i suoi piedi? Verso di noi o verso altri punti, come ad esempio la via di fuga?

Per tenere viva la conversazione, interessiamoci di ciò che pensa il nostro interlocutore. Incoraggiamolo a esprimersi, magari attraverso delle domande opportune, che lo invitino a parlare del suo punto di vista o di quello che prova.

Per tenere viva la conversazione, interessiamoci sinceramente di ciò che pensa il nostro interlocutore.

Evitiamo le domande chiuse, quelle la cui risposta si limita a un sì o a un no, perché non favoriscono la conversazione visto che la palla torna subito a noi. Subissare una persona di domande chiuse può dare l’idea dell’interrogatorio, che è in netta antitesi con la conversazione.

Fatta la domanda, occorre ascoltare la risposta, mostrando vero interesse e dando riscontro, magari annuendo, facendo un gesto o rispondendo brevemente. Non interrompiamo, altrimenti la magia potrebbe svanire. Certo, se sappiamo che dovremo conversare con qualcuno logorroico potremmo correre ai ripari, magari predisponendo una sveglia al nostro cellulare e facendola squillare al tempo massimo che ci siamo prefissi, in questo modo l’interruzione non sarà causata direttamente da noi, ma da un impegno improrogabile, stabilito in anticipo.

Conversare in pillole

  • Tieni conto delle circostanze
  • Fai un complimento sincero
  • Parla di qualcosa che sia interessante per entrambi
  • Usa domande aperte per far esprimere l’interlocutore
  • Ascolta con interesse
  • Sii sincero e positivo
  • Dimostrati amichevole e appropriatamente allegro

Foto via Visual hunt.

Alex

Eterno curioso. Da piccolo smontava i giocattoli per capire com'erano fatti, anche quelli della sorellina, che non era affatto contenta. Da grande ama capire il perché delle cose, si documenta, legge, impara e trae conclusioni. Riscrive il tutto in modo conciso e lo pubblica nel blog, laboratorio di scrittura e sperimentazione.

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