Pendrive o Cloud: Qual è il migliore supporto di memorizzazione?
Hai una pendrive che ti passo il documento?
Dai floppy ai CD, passando per i DVD e le pendrive. Qual è il migliore sistema per archiviare e ritenere i dati?
Digitale è meglio?
Per anni gli esperti di computer hanno sostenuto che per immagazzinare informazioni la forma digitale era più sicura di quella cartacea. Ora, però, bibliotecari e archivisti cominciano a pensarla diversamente. “Perdiamo ingenti quantità di importanti dati scientifici e storici perché i supporti su cui sono registrati si disintegrano o diventano obsoleti”, dice la rivista Newsweek. I sistemi digitali di archiviazione come le unità disco sono sensibili al calore, all’umidità, all’ossidazione e ai campi magnetici. E a seconda delle condizioni di conservazione, il nastro magnetico utilizzato per archiviare i dati potrebbe durare solo una decina d’anni, dice la rivista.
Tecnologia che cambia
Un altro ostacolo per chi cerca di conservare informazioni in questo modo è il fatto che la tecnologia cambia rapidamente. L’hardware usato per memorizzare dati cambia così in fretta che i sistemi di archiviazione diventano presto obsoleti. Abby Smith, del Council on Library and Information Resources, dice: “Le informazioni non hanno molte possibilità di essere salvate a meno che non abbiate a portata di mano un museo di registratori a bobina e personal computer”.
Da che mondo e mondo l’uomo ha inventato modi sempre più comodi per registrare i dati. Con il passare del tempo siamo stati testimoni di una maggiore capienza, comodità e semplicità d’uso. Tuttavia anche i supporti più recenti come CD, DVD, Blue Ray, pendrive e dischi SSD, sembrano soffrire di problemi legati al passare del tempo, lasciandoci, a volte, con un inutile pezzo di plastica.
Il cloud è la soluzione definitiva?
Che la soluzione definitiva sia rappresentata dai sistemi di archiviazione cloud? Il cloud non fa altro che sfruttare delle tecnologie esistenti, replicando e distribuendo i dati, assicurando così la permanenza degli stessi anche in caso di guasto hardware, perché conservati in un’altra parte del cloud. Tra i più famosi, cito Dropbox, Google Drive e OneDrive.
A titolo di confronto, ho messo insieme – navigando in Internet – delle statistiche di durata della vita di alcuni supporti di archiviazione. Interessante notare che il problema che affligge le chiavette USB, le cosiddette pendrive, non è tanto la durata, ma il fatto che vengono smarrite. Per ovviare a quest’ultimo problema condivido degli accorgimenti che ho trovato utili.
- Non uso la pendrive come sistema di salvataggio permanente, ma solo per trasportare i dati o per passarli da un supporto a un altro.
- Se devo salvare qualcosa di importante nella pendrive, mi preoccupo di usare un sistema di crittografia, così mi metto al riparo dalla perdita dell’oggetto.
- Per non perdere la pendrive ne scelgo una che posso attaccare facilmente al portachiavi.
Ottimo articolo! Penso che i drive siano molto più sicuri e comodi, sono sempre a portata di mano ovunque siamo e possiamo accedervi da qualsiasi dispositivo.
Grazie Davide. Sono contento che l’articolo ti sia piaciuto. A presto.