7 comuni errori di logica (parte 1)

7 comuni errori di logica (parte 1)

Logico no? A volte, ragionamenti che filano lisci possono nascondere degli errori di fondo, che li rendono, di fatto, errati. Questi errori sono si chiamano sofismi e come dei virus insidiano i ragionamenti di tutti i giorni. Magari senza accorgercene, li abbiamo usati anche noi, Come riconoscerli?

“Nessuno vi inganni con parole vuote” e “nessuno vi inganni con ragionamenti persuasivi”, sono consigli di 2000 anni fa ancora attuali, visto che oggi la PNL va di moda, c’è il web marketing persuasivo, per non parlare dei messaggi trasmessi dalla tradizionale TV o dalla carta stampata.

Gli esperti di logica usano il termine “fallacia” per indicare qualsiasi allontanamento dal ragionamento logico. La fallacia è un sofisma, un argomento infondato o ingannevole, la cui conclusione non si basa su premesse o dichiarazioni precedenti, anche se può sembrare. Un segreto per evitare l’inganno del falso ragionamento è quello di sapere come opera un sofisma. Insomma, se lo conosci, lo eviti.

Che soddisfazione affinare le nostre facoltà di ragionare e saper riconoscere questi ragionamenti. Che ne dici?

Errore n. 1: Screditare la persona

In questo caso si tenta di confutare o demolire una dichiarazione o un argomento perfettamente valido muovendo una critica irrilevante alla persona che lo presenta. I politici sono esperti nell’uso di questa tecnica. Com’è facile demolire un sano ragionamento, magari ben supportato da prove e dati statistici, affibbiando al portatore l’etichetta di stupido, incompetente, pazzo o malato: “Sai, Antonio lo vedo stressato, immagino che non sia del tutto lucido”.

Una tattica simile consiste nello screditare la persona con sottili insinuazioni: “Se tu comprendessi veramente la cosa, non la penseresti così”, oppure: “Sei di quel parere perché sei influenzato da altri”.

Tuttavia, una critica personale, elegante o meno, forse mascherata da interesse personale, non smentisce l’argomentazione portata, distoglie solo l’attenzione inserendo elementi di disturbo.

Ora che lo sappiamo, possiamo difenderci. Logico, no?

Errore n. 2: L’uso dell’esperto di turno

Far valere il peso dell’esperienza o dell’autorità può essere una tattica intimidatoria di ragionamento. Si fa appello al testimonial di turno, al fatto che una persona è esperta, o semplicemente famosa. Attenzione, è naturale chiedere aiuto a chi ne sa più di noi su una cosa, ma perché la top model dovrebbe convincermi a comprare la mia nuova tosaerba? L’uso di persone famose che fanno dichiarazioni in campi in cui non sono esperte è invalso nel mondo della pubblicità. Quante volte ci fermiamo a pensare su quanto queste persone hanno conoscenza di ciò che dicono?

Altro esempio. Ho febbre e mal di testa e vado dal dottore. Se questi, dopo una rapida occhiata, mi dicesse: “Mi spiace, hai la malaria”. Sicuramente gli risponderei: “Com’è possibile? Come lo sa dottore?”. “Sono un medico, per cui ne so più di te, se ti ho detto che hai la malaria, hai la malaria”. Magari sarà pure vero, tuttavia è falso ragionare che ho malaria perché lo dice lui. Sarebbe più proficuo e sicuramente anche meno indisponente basarsi su fatti, analisi del sangue e riscontri oggettivi del caso.

Ciliegina sulla torta, anche gli esperti possono essere influenzati. Ecco perché in alcuni campi, si ricorre a perizie indipendenti. D’altronde, se un ricercatore plurilaureato al soldo di un’industria del tabacco, ci dicesse che fumare è innocuo, sarebbe da crederci senza battere ciglio? Questa ricerca non ci apparirebbe quantomento sospetta?

Errore n. 3: Seguire la corrente

In questo caso si fa leva sui sentimenti, sui pregiudizi e sulle credenze diffuse. La maggior parte delle persone è conformista e non desidera andare contro le opinioni prevalenti. “Lo fanno tutti” si dice per giustificare un’argomentazione e considerarla corretta solo perché è l’opinione dei più: “Cosa vuoi che sia stare un attimo in doppia fila? Lo fanno tutti!”.

Anche se altri pensano o fanno qualcosa, dobbiamo proprio pensarla o farla anche noi? Insomma, l’opinione comunemente accettata non è proprio il metro per misurare la verità. Nei secoli scorsi sono state accettate idee di ogni sorta che col tempo si sono dimostrate errate, o al solo pensiero oggi ci ripugnano. Tuttavia, la gente continua a seguire la corrente. Ma noi no, vero? Seguire la corrente va bene, solo se va bene.

Nella prossima puntata scopriremo altri quattro errori di logica.


Photo credit: Siddie Nam via VisualHunt / CC BY-NC-ND

Alex

Eterno curioso. Da piccolo smontava i giocattoli per capire com'erano fatti, anche quelli della sorellina, che non era affatto contenta. Da grande ama capire il perché delle cose, si documenta, legge, impara e trae conclusioni. Riscrive il tutto in modo conciso e lo pubblica nel blog, laboratorio di scrittura e sperimentazione.

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