Basta procrastinare!

Basta procrastinare!

Comincia dove sei, ma non rimanere dove sei

Proprio così. Il titolo di questo mio primo articolo è il motivo stesso che mi ha spinto ad aprire questo blog e vuole essere una sorta di manifesto dello stesso. Basta procrastinare. Basta rinviare a tempi migliori, perché per colui che non ha voglia di fare c’è sempre un impedimento bloccante. È anni che avevo in mente di fare qualcosa del genere e c’era sempre qualcosa che me lo impediva, fino a che ho capito che l’impedimento me lo creavo io. Ho avuto la fortuna di conoscere molte persone che fanno cose, lo fanno con costanza, lo fanno con metodo, lo fanno con semplicità, tutti i giorni. Le invidiavo, ora basta, ora voglio essere una di loro.

procrastinare
/pro·cra·sti·nà·re/
verbo transitivo
Rinviare a un altro momento, differire, rimandare: p. un pagamento, una decisione; anche assol..
“a questo punto non si può più p.”
Origine
Dal lat. procrastinare, der. di crastĭnus, da cras ‘domani’, col pref. pro- 1 •1300 ca.

Il tempo, padrone o alleato?

“Se devo fare una cosa che sembra difficile, la rimando. Ma poi mi viene l’ansia perché la devo ancora fare. Quando alla fine mi ci metto devo correre, e così mi stresso”. — Serena.

Ti riconosci anche tu in Serena? Sempre di corsa e super impegnato? Ti sembra che le giornate ti sfuggano di mano? Rincorri gli impegni, li subisci? Oppure sei tu che scandisci i tempi delle tue giornate?

Affinché il tempo diventi nostro alleato è importante un radicale cambiamento nel nostro modo di pensare. Si ritorna sempre li, sulla procrastinazione, sul rimandare le cose fino a che non è più possibile farlo e alla fine ci ritroviamo a farle tutte di corsa e male.

Matrice di Eisenhower

Il buon “Ike” Eisenhower stabilì una matrice di valutazione delle attività, così da permetterci di usare il tempo in modo più efficiente, per le cose più importanti. Si tratta in parole povere di collocare le nostre attività in uno di questi quattro contenitori.

Matrice di Eisenhower, rimedio per non procrastinare.

Immaginiamo di andare al lavoro, la mattina e ad un tratto foriamo la ruota. Dobbiamo ricollocare le attività della giornata in questo modo:

  • Quadrante verde: Attività importanti e urgenti (montare la gomma di scorta).
  • Quadrante blu: Attività importanti e non urgenti (andare dal gommista, dopo il lavoro in giornata, per far riparare la gomma forata).
  • Quadrante arancio: Attività non importanti e urgenti (fare la spesa per la cena, chiedo a mia moglie se può farlo lei perché io sarò dal gommista).
  • Quadrante rosso: Attività non importanti e non urgenti (leggere il giornale, oggi proprio non ci sarà tempo).

Questo è solo un esempio, però capiamo subito un concetto importante. Il tempo a nostra disposizione è limitato e non potremo mai fare tutto quello che vogliamo. Programmarci può aiutarci a fare le cose giuste e a lasciar fuori le cose per cui il tempo non c’è. Non programmarci significa che nella nostra vita tutto diventerà URGENTE e alla fine saremo sempre di corsa, facendo le cose di fretta e fatte male.

Autodisciplina

Alla fine, oltre al buon metodo di gestione del tempo, serve una qualità veramente difficile da conquistare, si tratta dell’autodisciplina. Senza autodisciplina posso aver fatto il programma del secolo, ma se non lo seguo sono fritto. La mancanza di auto controllo ci porta a “perdere il nostro tempo” impiegandolo in quello che ci piace fare, piuttosto che in quello che è importante fare.

E qui sta la differenza tra il professionista, la persona di successo, colui che raggiunge gli obiettivi e l’amatore, l’hobbista, che si diletta nel far le cose. Il primo fa quello che gli piace quando non ha voglia di farlo, mentre il secondo fa quello che gli piace solo quando ne ha voglia.

La persona di successo fa le cose che gli piacciono quando non ha voglia di farle, l’hobbista fa le cose che gli piacciono solo quando ha voglia di farle.

L’autodisciplina ci aiuterà a usare le nostre ore più produttive in modo efficiente.

Perché scrivere?

Ma perché scrivere? Aggiungere alla selva dei blog sparsi per internet anche questo mio? Il dire senza il fare a che serve? Serve prima di tutto a me. Una sorta di diario per ritrovare facilmente le cose e le idee.

In questo spazio metterò per iscritto quello che ho fatto, o come l’ho fatto, o ciò in cui mi sono imbattuto e come l’ho affrontato. Si potrebbe chiamare il blog del fare e dire, anziché del dire e fare. 😉

Sono anche persuaso del fatto che, solo il mettere per iscritto i pensieri può essere la chiave di volta per affrontare una situazione nel modo corretto, o semplicemente per riordinare le idee. Diciamocela tutta, il mettere per iscritto le cose serve per non dimenticarsene. Come la lista della spesa, una lista della vita, una memoria esterna dei propri pensieri.

Chi guarda il vento non seminerà, e chi guarda le nuvole non mieterà. Quèlet 11:4

A volte mi sarà utile rileggere quanto scritto e spero che questa mia condivisione sia gradita e utile anche a te che hai letto fino a qui.

Alla prossima 😉

Vuoi approfondire?

Vuoi ampliare il concetto di gestione del tempo? Clicca su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_del_tempo

Come gestire bene il tempo: (articolo in preparazione)

Alex

Eterno curioso. Da piccolo smontava i giocattoli per capire com'erano fatti, anche quelli della sorellina, che non era affatto contenta. Da grande ama capire il perché delle cose, si documenta, legge, impara e trae conclusioni. Riscrive il tutto in modo conciso e lo pubblica nel blog, laboratorio di scrittura e sperimentazione.

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